Il Seicento è il secolo in
cui la teatralità pervade ogni aspetto della vita: il mondo terreno è percepito
come una scena teatrale sulla quale si svolge la rappresentazione della vita,
in cui ognuno recita in prima persona il proprio ruolo e assiste alla
recitazione degli altri; gli uomini sono al tempo stesso attori e spettatori,
mondo e scena si sovrappongono e si confondono.
La scoperta di
un’inesauribile esistenza microscopica nascosta sotto la patina del visibile
concorre ad alimentare la percezione dell’illusorietà del reale. La rivoluzione
scientifica, che attraverso invenzioni come il microscopio e il cannocchiale
rivela la varietà e la mutevolezza del reale, svela l’esistenza degli spazi
infiniti e degli elementi microscopici. Ne scaturisce una moltiplicazione dei
punti di vista, delle prospettive, che determina un moltiplicarsi delle
percezioni.
Tra la seconda metà del
Cinquecento e il primo Seicento si assiste in Europa alla nascita dei primi
edifici teatrali, che rappresentano una cospicua novità rispetto alle soluzioni
provvisorie utilizzate fino ad allora per le rappresentazioni (cortili,
giardini, sale dei palazzi). In Italia un ruolo fondamentale nel rinnovato
interesse per l’edificio teatrale svolgono il ritrovamento, nel Quattrocento,
dei trattati di Vitruvio (I secolo a.C.) sull’architettura romana e sulla
struttura dell’edificio teatrale (De
architectura, De re edificatoria). All’interno di uno spazio chiuso le
linee del teatro classico vengono riprese nella disposizione del pubblico su
gradoni discendenti di forma semicircolare, ma si fondono con l’applicazione
della prospettiva rinascimentale: se ne vede un esempio illustre nel Teatro
Olimpico di Vicenza (1580-1585) progettato da Andrea Palladio e ultimato da Vincenzo
Scamozzi.
Assai diversi da questa
forma sono i teatri pubblici londinesi, tra i quali il Globe Theatre, costruito
per le rappresentazioni della compagnia di Shakespeare: sono edificati in spazi
aperti, secondo una pianta circolare, ottagonale o quadrata, con un a serie di
gallerie a più piani per il pubblico – sistemato tuttavia anche in piedi nel
cortile – su cui si protende il palcoscenico.
Al Globe Theatre gli
spettatori sono accolti dal motto Totus
mundus agit histrionem (Tutto il mondo recita), che sta a segnalare come
nei loro diversi aspetti tutti i movimenti della vita siano percepiti come
rappresentazione teatrale: nei teatri si rappresentano le vicende dei
cortigiani, dei re, dei servi attraverso maschere che rimandano al mondo reale
e che ne svelano l’illusorietà. Ogni comportamento umano può essere considerato
una recita e la vita terrena diventa una grande commedia di cui Dio è l’autore.
Sulla scia del
machiavellismo Il teatro coinvolge anche la politica: la “ragion di stato” impone
di ricorrere all'astuzia, il sovrano e la sua corte, per gestire il potere,
fingono, simulano e dissimulano, in altre parole recitano.
Teatro Olimpico - Vicenza
IL GRANDE TEATRO EUROPEO
Francia: Corneille,
Moliere, Racine;
Spagna: Lope de Vega,
Calderon de la Barca;
Inghilterra: Marlowe,
Shakespeare;
Italia: Commedia
dell’arte.
The Globe Theatre
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