giovedì 20 settembre 2012

Per la I C: il romanzo che leggerete (entro il 5 novembre ;-)

La storia di Ernest e della sua stralunata  orda,  un viaggio nel tempo fino alle origini dell'uomo

giovedì 13 settembre 2012

lunedì 18 giugno 2012


LA STORIA DELLA FALANGE
Di Riccardo Marangon

La falange militare è un’antica formazione di combattimento, usata fin dai tempi dei Sumeri (gli archeologi hanno trovato una stele sumera con raffigurate le truppe di Lagash in questo tipo di schieramento) e che raggiunse il suo massimo livello con i Macedoni, che usarono, come armi, lance lunghe fino a 7 metri e scudi chiamati oplon. Inizialmente la falange fu usata dagli spartani: Sparta era la polis con l’esercito più forte di Grecia, fino al 371 a.C. quando, nella battaglia di Leuttra, la falange obliqua tebana di Epaminonda spazzò via gli spartani. La falange greca era disposta su due file di opliti armati di spade, lance e picche. I soldati indossavano elmi, che non davano però molta visuale, armature di bronzo o lino pressato e schinieri. Questo corredo da combattimento, chiamato Panoplia, variava da soldato a soldato poiché gli opliti se lo dovevano procurare da soli. La falange tendeva a spostarsi a destra nelle marce, quindi i soldati migliori si mettevano nella parte destra della falange, che diventò il posto d’onore. Quando due falangi si scontravano, dovevano stare tutte e due compatte e i soldati che spingevano di più, riuscivano a rompere la barriera di scudi avversaria. Le manovre in solitaria non erano premiate, era necessario un lavoro di gruppo per riuscire a vincere la battaglia. Se una falange si rompeva, i cavalieri e la fanteria leggera avversaria erano subito pronti ad attaccare.
Il migliore esempio di falange oplitica (il vero nome della falange greca) è quello della battaglia delle Termopili, dove i 300 spartani assieme ad altri contingenti, per un totale di circa 5000 soldati, riuscirono a mantenere il vantaggio sul molto più grande esercito persiano, che attaccava in modo disorganizzato, anche se alla fine, gli spartani vennero sconfitti.
Furono apportate, in seguito, delle modifiche alla falange: i principali difetti erano che era formata dalla fanteria pesante, se incontrava un ostacolo si doveva dividere così da perdere tutto il suo potere difensivo e se la battaglia durava a lungo, la falange non aveva più molta efficacia. Il generale ateniese Ificrate decise così di scambiare la fanteria pesante con quella leggera e di dotare i soldati di lance più lunghe (3,6 metri), armi alleggerite, scudi ingranditi e elmi che miglioravano la visuale. Queste modifiche funzionavano bene in battaglia, ma il modo di combattere dei Peltasti (la fanteria leggera), che usavano archi e frecce, era definito poco onorevole. Così questi soldati diventarono mercenari con una buona fama ma con l’arrivo dei Macedoni e dei Romani, i peltasti vennero dimenticati. Tornando alle modifiche di Ificrate, funzionavano bene ma il tebano Epaminonda, trovò lo stesso dei difetti soprattutto nella parte sinistra. Decise così di rinforzarla e di farla attaccare per prima come mostrato nell’ immagine qui sotto.

Sopra: Falange oplitica
Sotto: Falange obliqua tebana

A questo metodo s’ispirò Filippo II di Macedonia, che creò così la falange macedone. Era formata da due tipi di fanteria: gli hypaspistai, un corpo d’elitè che usava l’oplon ed era armato di picca e spada; i pezeteri, il “cuore” della falange, protetti dall’armatura pesante ed armati delle micidiali sarisse, picche lunghe dai 5 ai 7 metri che sfondavano gli scudi avversari.
Lo schieramento era rettangolare e le prime cinque file di fanti mantenevano le picche orizzontalmente, tutte le altre file le mantenevano verso l’alto, pronte ad abbassarle in caso di bisogno. La vulnerabilità era ai fianchi che venivano protetti dalla cavalleria. Questa falange riuscì a distruggere quella obliqua tebana e, nella battaglia di Granico (334 a.C.), sconfisse i persiani prima con lo sfondamento da parte delle picche, poi con l’intervento della cavalleria e infine di nuovo con le picche che posero fine alla battaglia rendendo il modo di combattimento della falange macedone un mito.


martedì 1 maggio 2012

Per i ragazzi di II, in vista del 16 maggio

Atuttascuoladuepuntozero: INVALSI: Tutte le Prove nazionali degli anni scors...: Qui sotto tutte le  Prove nazionali INVALSI degli anni scorsi per esercitarsi Somministrazioni 9 Maggio 2012 : prova di preliminare di ...

lunedì 16 aprile 2012

Il Carlo Martello di Fabrizio De André e Paolo Villaggio


L'arma segreta dei bizantini

http://it.wikipedia.org/wiki/Fuoco_greco

Gli europei visti dagli arabi


Mas’udi
Gli europei “barbari e rozzi”: uno sguardo islamico sull’Occidente
Storico, geografo, teologo, Mas’udi, vissuto nel X secolo, è una figura di spicco della cultura islamica. In questo passo, Mas’udi giudica gli abitanti dell’Europa rozzi e ignoranti, caratteristiche che fa dipendere dal clima e dalla latitudine alla quale vivono. Le dottrine sul rapporto fra clima e carattere dei popoli erano di origine greca, e agli arabi erano giunte attraverso Aristotele e la medicina greca: siamo quindi di fronte a un caso in cui una teoria scientifica di origine “occidentale” viene impiegata contro la stessa cultura che l’ha elaborata.

Per quanto riguarda le popolazioni del quadrante settentrionale, sono quelle per cui il sole si allontana dallo zenith man mano che si muovono a nord, come gli slavi, i franchi e quelle nazioni che sono loro vicine. La potenza del sole è indebolita fra quelle popolazioni a causa della distanza che lo separa da loro; nelle loro regioni predomina il freddo e l’umidità, e neve e ghiaccio si susseguono interminabilmente. A costoro manca il temperamento appassionato; sono di corporatura grossa, indole rozza, maniere rudi, intendimento corto, lingua grossolana. Il loro colorito è bianco al punto da farli sembrare azzurri; la pelle è delicata e le carni rozzamente disegnate. Anche i loro occhi sono azzurri, in tono con la loro carnagione; i capelli sono snervati e rossicci a causa delle nebbie. Le loro credenze religiose mancano di saldezza, e ciò a causa della natura del freddo e della mancanza di calore. Quanto più a nord si trovano, tanto più rozzi e incivili diventano.

martedì 10 aprile 2012

Articolo di cronaca


Scrivi un articolo di cronaca scegliendo una tra le seguenti tracce:

PRIME
  • Minacce ad un curato di un paesino nei pressi del lago di Lecco, i bravi intimano: “Questo matrimonio non s’ha da fare”.
  • Terribile scontro a Salamina: la flotta greca trionfa.
  • Morto oplita superstite alla battaglia di Maratona: aveva corso ininterrottamente per 42 km.
  • Termopili: dopo tre giorni di strenua resistenza gli spartani sconfitti dall’esercito persiano.
  • Politica: ad Atene, Pericle propone di retribuire i politici. Proteste dell’aristocrazia.
SECONDE
  • Milano, 11 novembre 1628: la popolazione si ribella al caro-vita e assalta i forni. Salvo per miracolo il vicario di provvisione.
  • Scomparsa ragazza nei pressi del convento di Monza: si sospetta un rapimento. La giovine, originaria del lago di Lecco, si chiama Lucia Mondella.
  • Medina, 8 giugno 632 - Trovato morto Muhammad ibn Abd Allah, il profeta dell'Islam.
  • 10 giugno 632 – Tensione alla Mecca: a soli due giorni dalla morte di Muhammad si scatena la lotta per la successione.
P.s.: prima di redigere l'articolo, stila una scaletta basandoti sulle cinque W.

giovedì 5 aprile 2012

Aldo Busi: intervista

Ragazzuoli,
guardate il video e ascoltate bene le parole dello scrittore Aldo Busi, vi faranno bene.
Buona Pasqua!

giovedì 29 marzo 2012

Brecht for my pupils


Ho sentito che non volete imparare 


Ho sentito che non volete imparare niente. 
Deduco: siete milionari. 
Il vostro futuro è assicurato – esso è 
Davanti a voi in piena luce. I vostri genitori 
Hanno fatto sì che i vostri piedi 
Non urtino nessuna pietra. Allora non devi 
Imparare niente. Così come sei 
Puoi rimanere. 


E se, nonostante ciò, ci sono delle difficoltà, dato che i tempi, 
Come ho sentito, sono insicuri 
Hai i tuoi capi che ti dicono esattamente 
Ciò che devi fare affinché stiate bene. 
Essi hanno letto i libri di quelli 
Che sanno le verità 
Che hanno validità in tutti i tempi 
E le ricette che aiutano sempre.

Dato che ci sono così tanti che pensano per te 
Non devi muovere un dito. 
Però, se non fosse così 
Allora dovresti studiare. 
[Bertolt Brecht] 

giovedì 5 gennaio 2012

Kostantin Kavafis - Itaca


Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; piu' profumi inebrianti che puoi,
va in molte citta` egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
gia` tu avrai capito cio` che Itaca vuole significare.
Kostantin Kavafis